Chi fa la guerra non vince mai
-Come nasce una idea-
Ho sempre avuto in mente l'immagine della rappresentazione di una sezione di terreno per mostrare l'ostinazione e la caparbietà di un piccolo seme nella sua crescita, facendosi strada tra gli ostacoli incontrati nel suo percorso, compresi quelli innaturali creati dall'uomo.
All'inizio ho pensato ad una autostrada con l'incontro di un grosso tir e una innocente piantina che spunta dall'asfalto, poi, visto il contesto attuale, ho pensato alla distruzione insita nella guerra, sostituendo il tir con un carro armato.
Ma cosa c'era di meglio nel raffigurare questa devastazione abominevole direttamente con chi la fa? Ci ho messo un guerriero armato fino ai denti che indossa un esoscheletro da combattimento e che si lascia alle spalle la devastazione più totale ma si imbatte nella piantina, che simboleggia la forza e la resilienza alla vita della natura, in più, ho inserito alcune inoffensive formiche che si ribellano all'invasore come segno di reazione e di continuità alla forza.
Inutile dire poi chi è il guerriero.
Nel titolo in lingua ucraina, ho scritto letteralmente "Chi fa la guerra non vince mai" perchè nessuno ne esce pienamente vincitore e perchè il prezzo pagato non è mai giustificabile e tollerabile.